STORIA

Giovanni Mezzetti

Un’immersione concreta tra scaffali e relazioni che ha trasformato la comunicazione digitale in uno strumento più consapevole, utile e vicino ai soci.

Come comprendere davvero il valore del proprio lavoro, senza conoscerne gli effetti sul campo? Per chi opera in sede, il negozio rappresenta il punto in cui strategie e progetti si trasformano in esperienze tangibili per soci e clienti. Per questo è nato un percorso formativo immersivo: una settimana in punto vendita, pensata per tutti i neoassunti e le neoassunte delle funzioni di sede.

Un’esperienza personalizzata, costruita attorno al ruolo di ciascuno, per entrare nel vivo dell’operatività quotidiana, conoscere da vicino la complessità organizzativa di un punto vendita e osservare l’impatto diretto del proprio lavoro. Abbiamo seguito cinque colleghi e colleghe durante questa esperienza per raccontarne il valore: la preparazione, le attività, le scoperte e ciò che resta al ritorno in ufficio, con uno sguardo più ampio, nuove prospettive e una consapevolezza più profonda. 

Ecco l'esperienza di Giovanni.


Presentati: chi sei, quanti anni hai, da quanto tempo lavori in Coop Alleanza 3.0, qual è il tuo ruolo attuale e in che negozio hai fatto l’esperienza?
Sono Giovanni Mezzetti, ho 29 anni e sono entrato in Coop Alleanza nel 2022 con uno stage che si è trasformato in un’opportunità concreta: oggi sono Digital media specialist nel team Digital media. Ho scelto l’extracoop del Centro Nova per vivere un’immersione totale nel punto vendita.


Com’è andata l’esperienza: quali sono state le attività principali a cui hai collaborato?
Molto positiva: mi ha permesso di toccare con mano la complessità operativa del negozio, che spesso rimane invisibile dall’esterno. Ho contribuito all’allestimento della promo “Grandi Marche” e ho presidiato il Punto d’ascolto, scoprendo quanto sia cruciale per la comunicazione con i soci.


Quali sono gli aspetti delle attività di punto vendita che prima non conoscevi e che ti hanno fatto capire come l'attività di negozio sia strettamente correlata al tuo ruolo?
Ho compreso quanto le comunicazioni digitali debbano integrarsi in modo coerente con l’ambiente fisico del negozio. Anche il Punto d’ascolto è, a tutti gli effetti, un canale comunicativo: qui le persone si informano, fanno domande, generano spunti. È fondamentale che ci sia un allineamento continuo tra chi comunica online e chi risponde dal vivo.


Come è stato interagire con il team del negozio? Cosa ti è piaciuto di più?
Stimolante e prezioso. Ho ascoltato racconti su come sono cambiati i processi nel tempo, grazie all’esperienza e alla generosità dei colleghi storici. il loro punto di vista è stato illuminante per me, che lavoro quotidianamente sul digitale.


Qual è stata la maggiore difficoltà che hai incontrato e come l’hai affrontata?
Orientarmi tra i tool operativi del punto vendita e imparare a usarli rapidamente, spesso durante momenti frenetici. È stata una vera full immersion, ma grazie all’aiuto dei colleghi sono riuscito ad affrontarla con spirito pratico.


C’è qualche aspetto del lavoro in punto vendita che ti ha sorpreso e che ora vedi in modo diverso?
Sì: la mole di informazioni che il punto vendita gestisce e comunica quotidianamente ai soci. Ogni nuova iniziativa si inserisce in un contesto già ricco, e va raccontata con chiarezza. È una sfida che coinvolge anche noi del digitale: dobbiamo essere precisi e chiari per supportare al meglio i colleghi sul campo.


Cosa hai portato nel tuo lavoro quotidiano di questa esperienza?
Una visione più ampia: ora so meglio quali strumenti usano i colleghi in negozio, quali sono le loro esigenze, e come le comunicazioni digitali si innestano nella realtà del punto vendita. Le voci dei soci, ascoltate in prima persona, mi aiuteranno a progettare iniziative più efficaci e più vicine a chi ci sceglie ogni giorno.

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