STORIA

Arianna Coppola

Un tuffo dietro le quinte del punto vendita che ha trasformato lo sguardo di una digital editor, unendo il racconto online all’energia del negozio.

Come comprendere davvero il valore del proprio lavoro, senza conoscerne gli effetti sul campo? Per chi opera in sede, il negozio rappresenta il punto in cui strategie e progetti si trasformano in esperienze tangibili per soci e clienti. Per questo è nato un percorso formativo immersivo: una settimana in punto vendita, pensata per tutti i neoassunti e le neoassunte delle funzioni di sede.

Un’esperienza personalizzata, costruita attorno al ruolo di ciascuno, per entrare nel vivo dell’operatività quotidiana, conoscere da vicino la complessità organizzativa di un punto vendita e osservare l’impatto diretto del proprio lavoro. Abbiamo seguito cinque colleghi e colleghe durante questa esperienza per raccontarne il valore: la preparazione, le attività, le scoperte e ciò che resta al ritorno in ufficio, con uno sguardo più ampio, nuove prospettive e una consapevolezza più profonda. 

Ecco l'esperienza di Arianna.


Presentati: chi sei, quanti anni hai, da quanto tempo lavori in Coop Alleanza 3.0, qual è il tuo ruolo attuale e in che negozio hai fatto l’esperienza

Ciao! Sono Arianna Coppola (sì, ogni tanto anch’io scrivo “Coopola”, sarà l’effetto collaterale del mestiere!) e lavoro in Coop Alleanza 3.0 da quasi un anno. Faccio parte del team social come junior digital content editor: il nostro compito è raccontare in modo chiaro, coinvolgente e sintetico tutto ciò che rende speciale la Cooperativa. Ho scelto di fare l’esperienza nel superstore di San Giovanni in Persiceto, il mio territorio, per scoprire da vicino il lavoro delle persone con cui mi interfaccio regolarmente.


Com’è andata l’esperienza: quali sono state le attività principali a cui hai collaborato?

È stata un’esperienza davvero arricchente. Ho potuto guardare dietro le quinte di un mondo che credevo di conoscere, ma che si è rivelato molto più sfaccettato. Mi ha colpito in particolare il ruolo centrale del Punto d’ascolto e la preparazione incredibile di chi ci lavora. Vedere come i messaggi che comunichiamo online prendono forma anche offline è stato affascinante.


Quali sono gli aspetti delle attività di punto vendita che prima non conoscevi e che ti hanno fatto capire come l'attività di negozio sia strettamente correlata al tuo ruolo?

Come accennavo, c’è una sinergia continua tra online e offline: l’uno alimenta l’altro e viceversa. Ma ciò che conta davvero è la coerenza. Solo così possiamo essere davvero efficaci nel raccontare la nostra realtà: stesso tono, stessa passione, stessa cura per i dettagli… che si tratti di un post o di una chiacchierata con un cliente in negozio.


Come è stato interagire con il team del negozio? Cosa ti è piaciuto di più?

Mi ha colpito la complicità che si crea tra colleghi: ogni persona conosce il proprio ruolo e quello degli altri, e insieme si muovono come un ingranaggio perfettamente oliato. Questa armonia è una vera forza.


Qual è stata la maggiore difficoltà che hai incontrato e come l’hai affrontata?

Lasciare da parte il cellulare! Sembra banale, ma per me è stato fondamentale per vivere l’esperienza a pieno. Ho imparato a osservare, ad ascoltare, a farmi permeare da tutto quello che succedeva attorno a me.


C’è qualche aspetto del lavoro in punto vendita che ti ha sorpreso e che ora vedi in modo diverso?

Sì, la gestione “in diretta” delle situazioni delicate. Noi sui social possiamo prenderci qualche minuto per trovare le parole giuste, ma chi lavora al Punto d’ascolto deve gestire tutto in tempo reale, con una pazienza e una prontezza che ammiro tantissimo.


Cosa hai portato nel tuo lavoro quotidiano di questa esperienza?

Ho ascoltato clienti e soci con attenzione, anche in silenzio, cercando di cogliere dubbi, richieste e aspettative. Questo mi ha aiutata a migliorare la comunicazione online, cercando di anticipare le domande e rendere il nostro messaggio sempre più chiaro. Un modo per aiutare anche chi lavora sul campo, alleggerendone – magari – un po’ il carico.

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